Ho
sempre pensato che per avvicinarsi, scoprire e apprendere discipline e forme
d'arte tradizionali antiche, fosse determinante l'incontro e la frequentazione
con un "Maestro", ossia quel punto di riferimento che sappia insegnare
non solo le nozioni tecniche, ma soprattutto comunicare la passione per
l'intero universo culturale che ruota intorno ad una tradizione.
La mia fortuna, iniziando il cammino delle percussioni etniche, è
stata principalmente quella di aver trovato una figura simile incontrando
ed intraprendendo un percorso di studio con Giovanni Imparato,
che ho sempre considerato come il Maestro che mi ha mostrato e aperto la
strada alla cultura musicale e ritmica afrocubana, oltre a farmi scoprire
e comprendere lo stretto e inscindibile legame tra l'uomo ed il tamburo.
La musica afrocubana, a mio parere, rappresenta un territorio molto vasto,
a volte contraddittorio; un grande contenitore ricco di energie intense
e profonde, che si manifestano attraverso forme di tradizione sacre e profane,
un mondo nel quale più si crede di conoscere, più ci si rende
conto di essere all'oscuro di tanti altri suoi aspetti; un mondo in cui
esistono regole stilistiche e musicali molto rigide, almeno fino al momento
in cui non ci si senta in grado di cambiarle, in quanto se ne è colta
la vera essenza. -----------------------------------------------------------------
L'aspetto che più mi ha affascinato nella ricerca delle sue
origini è stato scoprire il passaggio di un'intera cultura, quella
africana, dal suo continente di origine ad un altro, in cui un vasto patrimonio
di religioni, danze, canti, ritmi e strumenti, si sono conservati nella
loro forma arcaica, quando non si sono evoluti in qualcos'altro, arricchendosi
dell'incontro con la cultura europea.
Questo fenomeno si è verificato attraverso la deportazione di milioni
di schiavi africani in America, e nell'isola di Cuba nello specifico, durante
il periodo coloniale tra il XVI ed il XIX secolo.-
------------------------------------------------ ---Non è
possibile tracciare in poche righe un quadro dettagliato ed esauriente del
mondo musicale afrocubano, ma vorrei tentare quantomeno di inquadrarne e
schematizzarne gli aspetti principali, nel limite del possibile, così
come io stesso ho cercato e sto cercando di fare nel dedicarmi all'approfondimento
di questa cultura.
Nella musica cubana esistono tre forme stilistiche principali: il folklore
afrocubano, la rumba e la musica popolare.
Il folklore afrocubano comprende l’insieme di danze, canti
e ritmi dell’Africa centro-occidentale, appartenenti ai culti religiosi
delle etnie africane Yorùba (o Lucumì),
Bantù (o Congo), Abakuà
(o Carabalì) e Ararà.
I canti in lingua africana, accompagnati da ritmi di tamburi rituali e piccole
percussioni, sono rivolti a divinità africane che regolano e determinano
la vita umana e tutte le manifestazioni della natura. -------------------------------------------------------Ancora
oggi queste divinità si identificano con i santi della religione
cattolica: dato che i padroni vietavano ai loro schiavi di praticare la
propria religione, in quanto temevano di subire malefici e moti rivoluzionari,
questi mascheravano la pratica dei loro culti fingendo di pregare i santi
cattolici, cui avevano associato le divinità africane, in base alle
corrispondenze di poteri divini degli uni e degli altri.
La rumba è una danza accompagnata da ritmi e canti, si pratica
per le strade e nei cortili delle case, luoghi in cui si svolgono settimanalmente
feste durante le quali i partecipanti ballano e si divertono. E' cantata
in lingua spagnola e viene suonata su tamburi profani chiamati congas
o tumbadoras e piccole percussioni. -----------------------
-- - ------Nata a Cuba in seguito alla trasformazione della cultura
africana in quella cubana, la rumba si presenta nelle seguenti forme: Yambù,
Guaguancò, Columbia
e Giribilla, secondo il carattere della danza,
della velocità, dell’andamento ritmico binario o ternario e
dell'argomento trattato dal canto.----------- ---
-----------------------------Negli ultimi decenni, all'Avana, si
è affacciata una nuova moda rumbera chiamata Guarapachangueo,
una sorta di guaguancò moderno sintetizzato dal gruppo folclorico
Los Chinitos del municipio di San Miguel del Padron, che
ben presto si è diffusa a macchia d'olio in tutta la città,
assumendo differenti forme e varianti. Così come è avvenuto
per gli altri tipi di rumba, anche il guarapachangueo è
stato inizialmente suonato solo sui cajones, ovvero casse di legno
di varie dimensioni e suono che prendevano il posto dei tradizionali tamburi.------------------------
---------------- ------Oltre
alla capitale L'Avana, la rumba è presente anche in altre città
di Cuba, in particolare a Matanzas, in cui oggi risiede una numerosissima
comunità afrocubana, dovuta all'alta concentrazione di schiavi africani
che lavoravano nelle piantagioni della provincia. Principalmente da queste
due città, deriva la maggior parte dell'attività di folclore
e musica afrocubana che si diffondono e fanno tendenza in tutta l'isola,
l'America ed il mondo.
La musica popolare cubana, invece, è una rilevante testimonianza
della fusione fra la cultura africana ed europea.
A Cuba, durante il periodo coloniale, è avvenuta la graduale integrazione
fra ritmi di tamburi e altre percussioni africane e melodie, armonie e strumenti
europei, prevalentemente spagnoli.
Alcuni strumenti del Vecchio Continente hanno subito un processo di trasformazione,
adattandosi ai nuovi stili musicali, come nel caso della paila
(timbales) derivante dai timpani barocchi e nel caso del tres,
una specie di chitarra spagnola a tre doppie corde. ---------------------------------------------------------------------------------------------Son
e Danzòn sono gli stili originari della
musica popolare cubana che, dalla fine dell''800 ad oggi, hanno dato origine,
fra gli altri, a Bolero, Mambo,
Charànga, Cha Cha Cha,
Guaràcha, Salsa
e Timba.
Un altro fenomeno della musica cubana, di certo non trascurabile, è
rappresentato dal Jazz Afrocubano, una fusione
di melodie, improvvisazione jazzistica e ritmo creatasi negli anni ‘40
nel barrio latino di New York, ad opera di musicisti cubani influenzati
dal jazz. Le orchestre di mambo guidate da Mario Bauzà,
Chano Pozo, Machito,
Perez Prado, cominciarono a dialogare musicalmente
con lo stile afro-americano di musicisti e direttori d'orchestra come Dizzie
Gillespie e Stan Kenton. Si scatenò
una nuova, travolgente ed irresistibile moda musicale, in principio solo
da ballo e successivamente anche da ascolto, che si propagò in tutto
il mondo e sbarcò anche a Cuba dove, nel corso dei decenni successivi,
si è radicata un'importante scuola di musicisti cubani a cavallo
tra rumba, musica popolare e jazz che in questi ultimi cinquant'anni hanno
mantenuto vivo, sviluppato e diffuso questo affascinante stile musicale.